Alla vigilia di una ventilata possibile chiusura, arrivo a scuola e scorgo una presenza inquietante in corridoio. Mi avvicino – non senza una certa circospezione – e capisco che è un dinosauro. Un grosso dinosauro, a dire il vero. Mentre tiro un sospiro di sollievo, mi ricordo che oggi, in terza, c’è lo “show and tell”: i bambini portano un oggetto da casa e lo descrivono in inglese. Quest’anno hanno iniziato a studiare la preistoria, quindi sorrido pensando che chi ha avuto l’idea è rimasto “in tema”.
Ripercorro il corridoio al contrario e sbircio dalla porta aperta della quarta. Sono in compresenza le maestre di italiano e di inglese, per un laboratorio speciale: le mummie! Avete mai provato a riprodurne un modellino? Noi sì… Inutile dire che ai bambini è piaciuto un sacco, forse gradiranno un po’ meno i genitori, quando arriverà a casa, ma è certo che questa parte di storia dell’antico Egitto non se la potranno più scordare. La cultura ha il suo prezzo.
Per fortuna non si vive di soli mostri: entro in biblioteca e trovo i fiori che i docenti hanno preparato per vestire porte e finestre, da sostituire a fiocchi di neve e pinguini perché ormai siamo a marzo e già si respira aria di primavera.
Entro finalmente in studio, apro il pc per iniziare a lavorare e penso che, soprattutto oggi, tra dinosauri, mummie e fiori, questa sia la nostra piccola oasi felice.
N.B. Gli oggetti portati da casa sono stati sanificati all’ingresso e maneggiati dai soli proprietari; le mummie sono state create dai bambini, nel proprio banco, senza condivisione di materiali.